Il frutto della papaya intesa come albero è la papaya (o papaia), una grossa bacca arrotondata od ovoide che può pesare fino a 10 kg. A maturità è di colore verde-giallastro e contiene una polpa di colore arancio, ricca di semini neri ricoperti da mucillagine.
La papaya prende nomi diversi a seconda del luogo in cui viene coltivata: capote (Messico), mamao (Brasile), fruta bomba (Cuba), lech (Portorico), passiflora delle Molucche ecc.
Le varietà più conosciute sul mercato italiano sono: Solo, Hortus Gold, Cera, Kagdum, Semangka.
La papaya è un frutto tropicale, apprezzato in tutto il mondo per il suo sapore, succoso e rinfrescante, a metà strada tra l’albicocca ed il melone.
Se si tratta di papaya italiana, è meno dolce ed un po’ più insipida.
Se acerba va conservata a temperatura ambiente, poiché l’elevata concentrazione di papaina impedisce al frutto, colto acerbo, di raggiungere in fretta un’adeguata maturazione.
La papaya può essere consumata cruda, cotta, come ingrediente base per preparare conserve e marmellate oppure dare, per fermentazione, una specie di acquavite.
Dal punto di vista nutrizionale il frutto è un’ottima fonte di antiossidanti, grazie al buon contenuto di licopene e Vitamina A, C ed E. Discreta anche la presenza di folati, fibre e potassio.